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La maestosa quercia: un albero sacro negli antichi culti celtici, ma protagonista di storie e miti già dal tempo della mitologia greca. Le Driadi, dalla parola greca dryas, quercia, erano spiriti dei boschi, rappresentate come giovani donne, simbolo della forza e del rigoglio vegetativo del bosco. A queste figure mitologiche si è ispirato Jean Charles Vicard per realizzare il progetto “Esprit de Dryades”, una linea di barrique che nasce dal rispetto per la foresta e dalla volontà di valorizzare al massimo ogni singola tavola di rovere pregiato. Il progetto “Esprit de Dryades” si lega fin dal suo concepimento al concetto di “rispetto”: della foresta e della natura, del lavoro dell’uomo, dell’originalità dei diversi vini: e i vini italiani, con la straordinaria ricchezza di territori e di vitigni del nostro paese, che non va assolutamente appiattita da un uso malaccorto del rovere ma, al contrario, va esaltata, sono un vero e proprio “focus” del progetto.
Le barrique di Chassin , spiega Joseph Nicastro, esprimono come nessun’ altra la mineralità e il terroir, come ad esempio nel caso del Montrachet, uno tra i più grandi vini bianchi di Francia. Altro punto di forza di Chassin è quello di fabbricare barrique e tonneaux da 225 a 500 litri con doghe di 35 mm di spessore piegate solo al fuoco, senza usare vaporizzazioni o immersioni. Le barrique e i tonneaux in 35 mm hanno vita più lunga e permettono rotazioni più lente, utilizzando i fusti per molti anni con risultati ottimali. Questa garanzia di prestazioni con barrique e tonneau di molti anni è determinante per il produttore attento : una botte in 35 mm può sopportare bene anche 8 passaggi e oltre. Ciò, in aggiunta alle considerazioni economiche, a beneficio di un maggiore rispetto per l’ambiente e una tutela delle nostre foreste.
I TEMI _Collaborare o perdere _Successo raggiunto con lungimiranza e
coraggio _Collaborare e vincere attraverso le reti _Lavoro di squadra: qualità e
rintracciabilità del legno, un workshop a Torino _La cantina del mese é italiana
_Pubblicità: la crescita maggiore è in Internet _Pagamento per i contenuti
online: soprattutto i giovani capiscono che la qualità ha un valore
Gentile lettore,
Nel 2008 siamo stati particolarmente impressionati dall’incontro avuto conJoseph Nicastro che ha studiato viticoltura ed enologia alla Scuola Macon Davayé in Borgogna e oggi collabora soprattutto con le cantine leader dell’enologia italiana che vogliono avere “il massimo dell’espressione di un vino e del suo territorio, sostenendolo senza mai modificarne le principali caratteristiche di tipicità”, come afferma Natale Simonetta della Cascina Baricchi e aggiunge: “Il risultato è un vino austero a forte personalità dove la finezza e l’eleganza lo rendono unico”. Il suo Icewine Solenne è oggi il vino preferito di Veronica Lario, moglie di Silvio Berlusconi.
Entrando in casa Simonetta, prima dell’esposizione di bottiglie colpisce una Fender Stratocaster Anniversary del 79, colore argento : la mitica chitarra elettrica dei grandi del rock.
Abbiamo chiesto ad alcuni enologi qual è per loro un punto critico importante nell’ affinamento in rovere, e qual è il loro giudizio sulla Tonnellerie de l’Adour.
Massimo Dal Lago, Masari, Valdagno
Monica Massa
Ancora vivono gli strascichi delle polemiche solevate dalla normativa che autorizza in europa l’uso dei framenti di rovere (chips) in vinificazione e affinamento. Negli anni 2004 e 2005 c’è stato un apprezzabile rallentamento della richiesta di botti e barriques, tuttavia l’ analisi che metteva in relazione tale andamento con l’ impiego dei chips si è rivelata errata : infatti oggi il mercato è in vivace ripresa , a detta di diversi bottai (abbiamo sentito Gamba e Garbellotto in italia ,Saury e Adour in francia) ed in base ai dati forniti dalla Federazione Nationale Francese delle « tonneleries » ,questo, tra l’altro ,torna a far salire il prezzo della materia prima in foresta e lungo la filiera.
Ho conosciuto al Vinitech di Bordeaux, nello scorso dicembre, la Tonnellerie de l’Adour,
e in particolare Joseph Nicastro, responsabile vendite per l’Italia. Questa piccola fabbrica artigiana produce nel Sud Ovest della Francia barriques tradizionali, con doghe di spacco a lunga stagionatura, e barriques e tonneaux con una particolarità costruttiva che le differenzia: la faccia interna della doga non è piana ma scanalata. In questo modo si aumenta la superficie di scambio vino-legno. Ci sono vari tipi di scanalatura, in grado di aumentare questa superficie di scambio dal 30 al 120 % rispetto alla barrique classica.
Risparmio di tempo, maggior complessità aromatica ed esaltazione dei sapori di vaniglia e mandorla tostata. Sono le promesse delle barriques ondulate, portate in italia dalla tonnellerie de l’Adour, Philippe Fitan, detentore del brevetto per l’ondulazione delle doghe , da alcuni mesi ha iniziato la commercializzazione nel nostro paese e garantisce che i risultati saranno sorprendenti . L’idea venuta alla famiglia Fitan da 70 anni costruttrice di barriques – è semplice : scavare l’interno delle doghe per aumentar la superficie di contatto tra vino e legno. Le scanalature (si vedano le sezioni nelle foto) garantiscono una superficie maggiorata del 30 e 75%, a seconda dell’ ampiezza delle fessure. I risultati, secondo il responsabile tecnico per italia Joseph Nicastro, sono eccezionali. Il primo, e più ovvio, è l’accelerazione dei tempi : « grazie alla maggior esposizione all’ azione del legno si riescono a ottenere gli stessi risultati aromatici in molto meno tempo.